Scuola di Vino Lezione 7: FRANCIA – Valle della Loira

Parliamo oggi della splendida Valle della Loira, altra meta della Francia imperdibile anche se viaggi con un partner astemio… Infatti le visite ai fantastici castelli, unite magari a uno sconfinamento in Bretagna, potrebbero rappresentare un ottimo compromesso per organizzare un viaggio nella regione che esprime grandissimi Sauvignon Blanc, ma non solo!
Arrivati nella zona di Nantes e cullati dalle brezze oceaniche, potrete degustare ostriche km zero accompagnate dal loro tipico Muscadet (scordatevi, almeno qui, il più snob Champagne).
Vi lascio al solito estratto dal nostro libro “Metri de Ombre” (qui il link). Buona lettura!

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La differenza climatica fra le 2 estremità della Valle della Loira le ho percepite un paio di anni fa, quando partii da Sancerre per arrivare a Nantes proseguendo poi verso la costa bretone. All’interno il clima è di tipo continentale con inverni freddi ed estati calde, me ne accorsi perché in agosto non si respirava, mentre a Nantes il clima era più piacevole.

Cosa c’è da sapere di importante riguardo a questa regione?
Innanzitutto, la Loira è famosa per i suoi Sauvignon Blanc di Sancerre e Pouilly sur Loire, che quasi monopolizzano l’offerta presente nei ristoranti o wine-bar. Ad ogni modo questa regione presenta altri grandissimi vini bianchi, a base di chenin blanc e che occupano la parte centrale; qui si producono anche ottimi vini rossi da cabernet franc. Infine il melon de Bourgogne domina la fascia costiera e dell’immediato entroterra, nei dintorni di Nantes.
Ad ogni modo, ecco una classificazione sintetica in base alla quale possiamo distinguere 4 zone diverse:

  • Pays Nantais: riguarda l’area di Nantes e dintorni, inclusa la fascia costiera. È diffusissimo il vitigno melon de Bourgogne che dà vita al famoso Muscadet, ideale come abbinamento con le ostriche, grazie ad una struttura medio-leggera e ad una delicata sapidità. Se vi recherete ad esempio a Moelan sur Mer ad assaggiare le ostriche sul Port de Bélon, per pochi euro avrete le autentiche Bélon km zero accompagnate da un semplice ma azzeccatissimo Muscadet. Dunque il classico figo che ordina lo Champagne con le ostriche? L’abbinamento non è molto corretto, sembra più dettato dall’abbinare il lusso di tali beni e dal fatto che parlino francese… Infatti per struttura e durezze, lo Champagne in genere tenderebbe a scontrarsi e sovrastare. Sappiate almeno che in loco l’abbinamento naturale è con il Muscadet!
  • Anjou-Saumur: appena terminata la zona di Nantes, si affaccia un altro importantissimo vitigno che dà risultati ottimi, ossia lo chenin blanc. L’Aoc Anjou in particolare si concentra sulla produzione di vini dolci, con grappoli attaccati dalla Botrytis cinerea, mentre Saumur è famosa per i suoi vini rossi da cabernet franc. In questa zona, più precisamente nella Aoc Saumur-Champigny si produce il Crémant de Loire a base chenin e chardonnay. D’altronde il nome “Champigny” aiuta nel ricordare che qui si produce un “Champenoise”… Degna di nota anche Savennières, da cui proviene Nicholas Joly con i suoi vini ricercatissimi e la conduzione strettamente biodinamica delle sue vigne, anche se il suo vino meno caro, “Le vieux Clos”, costa circa 50 euro. Però magari per un regalo fateci un pensierino, almeno “l’Entry Level” è fattibile.
  • Touraine: è la zona che circonda la bella cittadina di Tours e soprattutto verso ovest a Chinon si trovano sempre vini rossi da cabernet franc e cabernet sauvignon (poco). L’Aoc più famosa è però Vouvray, che produce vini bianchi di ottima qualità e di tutte le tipologie, incluso il Crémant. Concludo con l’Aoc Cour-Cheverny, in cui si cerca di valorizzare un vitigno autoctono chiamato romorantin. In particolare, ti segnalo la cantina a conduzione biodinamica “Domaine des Huards” che produce un vino da romorantin in purezza chiamato “Romo”, interessantissimo al prezzo di circa 18 euro! Anche gli altri suoi vini a base sauvignon e chardonnay sono degni di nota (sempre attorno ai 18 euro), con freschezza esuberante e molto eleganti… Insomma, vini tipici e “didattici” che trasudano Francia da tutti i pori!
  • Sancerre e Pouilly sur Loire: qui il sauvignon blanc prende il sopravvento, creando dei vini unici e di assoluta grandezza grazie al terroir particolare di queste zone, dato anche dal suolo calcareo e di silice (la tipologia varia da Sancerre a Pouilly). Sancerre è il classico villaggio francese, arroccato su una collina e dal bel centrino al solito semi-deserto. Ho un ricordo abbastanza ambiguo, poiché dal belvedere sulla vallata circostante si notava una grande centrale nucleare (cosa comune in Francia), specificata anche in un cartello turistico con indicati i vari punti di interesse. Questo contrasto fra stile di vita sinceramente basato sui principi dell’agricoltura biologica o biodinamica e decine di centrali nucleari (se ne trova un’altra molto grande a Chinon, con le viti dall’altra parte della strada), a mio avviso smorza un po’ la narrazione poetica sul rispetto della natura e penalizza la mentalità bio praticata con onestà e convinzione dagli agricoltori locali.

    Pouilly-sur-Loire è la capitale della Aoc Pouilly-Fumé, qui i terreni molto ricchi di silice conferiscono al vino una forte impronta minerale, di pietra focaia e polvere da sparo (fumé insomma…). In questo villaggio, c’è anche un piccolo ma interessante museo che racconta la storia di questo vino con buona degustazione finale. Attenzione a non confondere il Fumé dall’Aoc Pouilly-sur-Loire, che presenta vini più semplici a base Chasselas. Il Sauvignon si esprime bene anche nelle vicinanze, come ad esempio a Quincy.

Insomma, non ti resta che provare i vini della Loira, magari in loco come suggerisco sempre… In ogni caso, la prossima volta che ti porteranno una carta dei vini e sotto “Francia” vedrai Loira, probabilmente ti imbatterai in uno dei 2 mostri sacri patria del Sauvignon. Potresti trovare vini interessanti ad un prezzo abbordabile, per cui fai attenzione d’ora in avanti!

 

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