Scuola di vino Lezione 6: FRANCIA – Bordeaux

Con il post di oggi, chiudiamo l’anno in bellezza affrontando il secondo “mostro sacro” francese, degno compare della Borgogna e che deve essere assolutamente affrontato da ogni “winelover” che si rispetti…
Cercheremo di trattare l’argomento in modo molto semplice e conciso, al fine di dare tutte le informazioni di base necessarie per iniziare a orientarsi in questo complesso intruglio di cantine-mito, vitigni “bordolesi”, botrytis cinerea e Crus Classés.
La bellissima città di Bordeaux, l’estuario della Gironda, la parte atlantica con le dune di Pilat, Arcachon, Cap Ferret e la città Medioevale di Saint-Émilion sono solo alcuni dei luoghi che potrete visitare senza che il partner astemio di turno minacci la separazione, stufo di visitare cantine.
Vi lascio al solito estratto dal nostro libro “Metri de Ombre” (qui il link). Buona lettura!

This slideshow requires JavaScript.

 

Eccoci finalmente arrivati all’altro “mattonazzo” che ogni winelover che si rispetti prima o poi dovrà affrontare. D’altronde l’importanza di riconoscere un Premièr Grand Cru Classé ce la ricorda 007 con il suo celebre “inganno della cadrega” fatto al malcapitato cattivo di turno.
Come già successo per la Borgogna, l’importanza di questo territorio è tale che non basterebbe un libro dedicato per uscirne fuori, dunque daremo delle informazioni, per dirla come diceva Aldo Biscardi, “brevi e concise” ma più che sufficienti per farti districare alla grande, semmai qualche pseudo-esperto volesse metterti alla prova con qualche inganno alla 007.

Anche se non sono esperto/a, so che a Bordeaux si producono grandi rossi, vero?Verissimo.

…, altro?
Scusa, così è troppo sintetico, hai ragione! Sicuramente si producono i vini rossi più famosi, conosciuti, pubblicizzati ed apprezzati dal “jet set” internazionale, ma solo il nome “Sauternes” dovrebbe farti capire che anche con i bianchi non si scherza. Se proprio volessimo azzardare un paragone fra Borgogna, Bordeaux e vini italiani, potremmo gemellare i vini di Bordeaux con la Toscana (d’altronde la storia del Sassicaia insegna…), per la loro capacità di sedurre e lasciarsi bere, il loro essere “piacioni”. Invece l’austerità e raffinatezza dei grandi rossi di Borgogna, potremmo trovarla in Piemonte con il Barolo poiché sono vini che non si svelano subito, vogliono essere aspettati ed un po’ capiti ma poi sono in grado di darti grandi soddisfazioni.

So già che mi parlerai delle varie zone in cui si suddivide l’area di Bordeaux, vero?Verissimo! Le zone di Bordeaux possono dividersi approssimativamente così: Médoc, Graves, Entre-deux-Mers, Blayais e Bourgeais, Saint-Émilion e Pomerol.

Vediamo di descriverle brevemente.

A Nord di Bordeaux, si estende il Médoc che occupa la parte sinistra dell’estuario della Gironda, formato dai 2 fiumi che vi confluiscono: la Garonna ad ovest e la Dordogna ad est.  Si tratta dunque di una profonda insenatura grazie alla quale le acque dell’Oceano Atlantico penetrano all’interno creando la penisola lunga e stretta che è il Médoc. La riva destra della Gironda è invece occupata dal Blayais e Bourgeais, mentre l’area compresa fra i 2 fiumi (Garonna e Dordogna) è la famosa “Entre-deux.Mers”.

Tornando a Bordeaux, nei cui pressi sfocia la Garonna, andando verso sud-est ci addentriamo nelle Graves fino a raggiungere Sauternes. Per concludere, il territorio chiuso fra la Dordogna ed un altro fiume più ad Est, l’Isle, comprende la bellissima cittadina di Saint-Émilion e Pomerol.

 Médoc:
Rappresenta il cuore della produzione vinicola, dunque memorizzati subito questo nome perché ne parlerai e ne sentirai parlare per sempre… La parte più prestigiosa è quella denominata “Haut Médoc”, localizzata a sud rispetto al Médoc che arriva fino alla punta della penisola, in quanto per “haut – alto” si indica generalmente il corso del fiume. La caratteristica del terreno è di essere pieno di ciottoli di origine alluvionale, che consentono alle radici della vite di scendere bene in profondità per cercare le sostanze nutrienti migliori, oltre a favorire un buon drenaggio. Qui troviamo delle Aoc comunali di assoluto prestigio, fra le quali: Margaux, Listrac en Médoc, Moulis en Médoc, Pauillac, Saint Estèphe. Come vedremo adesso, Pauillac e Margaux rappresentano la punta di diamante di tutta la zona. Qui il cabernet sauvignon regna sovrano, leggermente coadiuvato dal merlot e dall’uso della barrique per ingentilire il suo temperamento un po’ sopra le righe, poco usato è invece il cabernet franc.

 Ma cosa c’è di così importante da sapere?
Arriviamo al punto… Sebbene il sistema delle Aoc fosse già in vigore, per l’esposizione di Parigi del 1855 Napoleone III decise che i vini di questa zona dovessero avere un ulteriore attestato, un riconoscimento che premiasse la straordinaria qualità delle numerose cantine locali. Ecco che vennero identificate 60 aziende, poi suddivise in 5 livelli: Première Grand Cru Classé, Deuxième Cru Classé e così via fino al quinto (Troisième; Quatrième; Cinquième). Chiaramente non ci servirebbe a niente imparare a memoria tutta la classificazione, rimarrà in testa solamente dopo le bottiglie scolate o viaggi in loco. Ad esempio, mi sarei subito scordato, dopo una letta alla lista dei Cru Classés, dello Château Pichon Baron (Pauillac – Deuxième Cru Classé) o dello Château Montrose (Saint-Estèphe – sempre Deuxième) se non mi fossi recato lì in visita o non avessi bevuto, grazie ad un errore di mio papà, la sua bottiglia del 1986. Sarebbero rimasti dei nomi, magari sentiti più volte, ma senza un collegamento con una esperienza vissuta. Comunque, sicuramente dovrai conoscere almeno i 5 Premièrs Grand Crus Classés, considerala come una poesia di Leopardi alle medie, così sarai già ad un livello degno di 007:

 

Ma quanti castelli ci sono a Bordeaux?
In realtà, qui per “Château” non si intende il castello nel senso letterale del termine, bensì quello che in Borgogna viene chiamato ad esempio “Domaine” o nello Champagne “Maison”. Come vedi, in Francia ogni zona ha le sue particolarità!

Blayais e Bourgeais:
Sempre a Nord di Bordeaux, occupano l’altra sponda della Gironda che viene considerata meno nobile rispetto a sua Eccellenza il Médoc. Anche qui i vini rossi dominano, sempre con cabernet sauvignon e merlot grandi protagonisti. Sicuramente si possono trovare vini interessanti a prezzi molto più competitivi del dirimpettaio, anche se ovviamente la complessità e la longevità non sono paragonabili. In piccola parte sono presenti anche vini bianchi e le uve coltivate sono principalmente il sauvignon e l’ugni blanc.

Graves:
Quest’area occupa la riva sinistra della Garonna procedendo da Bordeaux in direzione Sud. Se hai fatto attenzione, avrai notato come fra i “Magnifici 5” ci fosse una Aoc non nominata in precedenza fra le grandi del Médoc: Pessac-Léognan. In effetti, questa fa parte delle Graves, ma lo Château Haut-Brion venne compreso nella classificazione del 1855 ed ancora oggi dimora in questa prestigiosa posizione. Fra gli altri numerosi Château presenti a pochi km da Bordeaux, ti segnalo il Pape Clément con il suo bel parco e la cantina molto antica, per una visita puoi prenotare comodamente on-line!

Dunque delle Graves devo ricordare praticamente l’Haut-Brion?
No. Se ti dirigi verso sud, ad una sessantina di km troverai una cittadina semi-deserta nel più classico stile francese che si chiama Sauternes, ti dice niente? Qui ha sede una delle più prestigiose ed importanti cantine al mondo, lo Château d’Yquem facente parte dell’impero LVHM (Louis Vuitton per intenderci), come d’altronde Moët & Chandon. Qui si entra nel mito, una visita è d’obbligo ed anche se costa attorno ai 70 euro ti darà l’opportunità di degustare il loro magico Sauternes oltre all’Y, il vino bianco secco prodotto in annate determinate e che mi piacque moltissimo! Puoi trovare tutti i dettagli della visita sul nostro blog.

Tornando a noi, anche per Sauternes nel 1855 fecero una distinzione dedicata, questa volta per premiare soprattutto uno Château che si era distinto già all’epoca per la straordinaria qualità e tipicità dei suoi vini, lo Château d’Yquem appunto! Questo fu classificato come unico Premièr Cru Supérieur o Excellent, seguito poi da una lista di altri 11 Premièr Cru e 15 Deuxième Cru.

 

Cosa rende i vini prodotti a Sauternes così speciali?
Sicuramente è il microclima a svolgere una funzione determinante per la perfetta riuscita di un vino unico. Nei pressi di Sauternes scorre un fiume chiamato Ciron, che si immette nelle acque più calde della Garonna. Questo incontro provoca soprattutto in autunno una sottile nebbiolina nelle prime ore della giornata, che tende a dissolversi nel pomeriggio grazie all’azione dei venti, lasciando spazio al calore del sole. Queste mutazioni rappresentano un terreno fertile per lo sviluppo della muffa nobile, come sai chiamata Botrytis Cinerea. La muffa attacca gli acini disidratandoli, facendo concentrare così gli zuccheri, modificando la componente acida e producendo glicerina. I vitigni utilizzati per la produzione di questo nettare sono: sémillon, sauvignon blanc e muscadelle.

 

Altre Aoc importanti?
Ricordati che vicino a Sauternes l’Aoc Barsac produce un vino che per legge possono chiamare “Sauternes”, per cui fai attenzione se in etichetta trovi la specifica di questo comune. Ciò comunque non impedisce che si trovino degli ottimi muffati anche a Barsac, ma per completezza di informazione è giusto specificarlo. L’Aoc Cérons invece non ha questa fortuna, per cui troverai sempre vini muffati di buona qualità ma chiamati con il loro nome.

Entre-Deux-Mers:
Hai presente uno schiaccianoci? Ecco, se consideri le leve i fiumi Garonna (a sx) e Dordogna (a dx) e lo apri leggermente, il vuoto interno potresti identificarlo con questa zona. Ricorda che sei sempre in Francia, in una delle zone più vocate al mondo, per cui la qualità media dei vini sarà comunque molto buona. In generale e soprattutto a sud, prevalgono i vini bianchi secchi a base di sémillon, sauvignon e muscadelle (ricordi di cosa è fatto il Sauternes…?) che accompagnano perfettamente i piatti di pesce che potresti degustare nelle rinomate località turistiche marittime della costa bordolese, come Arcachon e Cap Ferret. Meritevoli di menzione sono anche alcuni vini dell’Aoc Premières Côtes de Bordeaux, che si estende seguendo la riva destra della Garonna e che verso Nord si concentra nella produzione di vini rossi; d’altronde, se dai uno sguardo alla mappa, Pessac è talmente vicino che sembra essere stata la scelta più naturale possibile.

Saint-Émilion:
Si trova sulla sponda destra della Dordogna ed è una bellissima cittadina Medioevale in questo caso piena zeppa di turisti. Vale la pena una sosta, sebbene i saliscendi non siano un toccasana per chi ha le ginocchia che chiedono pietà… A Saint-Émilion si defila il cabernet sauvignon per lasciare spazio al cabernet franc, mentre il merlot continua ad avere un’ottima salute essendo il vigneto più coltivato. Sono state individuate diverse aree qualitative e quella di maggiore prestigio è il “plateau”, ossia la parte più alta della collina, attorno a Saint-Émilion. Qui la maggiore componente calcarea ed argillosa conferisce ai vini grande eleganza ed un’ottima longevità.

In questa zona si trovano Château famosi in tutto il mondo, sottoposti anche loro ad una classificazione del 1955, con la particolarità che ogni 10 anni si verifica una revisione da parte dell’INAO. Schematizzando al massimo, quella attualmente in vigore è la seguente:

  • PREMIÈRS GRANDS CRUS CLASSÉS – a loro volta suddivisi in 2 categorie:
  • CLASSE A – Il massimo della categoria ce ne sono 4:

Château Angélus; Château Ausone; Château Pavie; Château Cheval Blanc

  • CLASSE B – altri 14 Château, fra i quali ad esempio Château Canon, Château Figeac, Château Fourtet…
  • GRAND CRUS CLASSÉS – ne sono stati individuati 64.

Pomerol:
A pochi km da Saint Émilion, questo piccolo villaggio francese ti fa ripiombare nel deserto, sebbene la chiesetta circondata dai vitigni ed un moderno ufficio informazioni – con una splendida vetrata che si affaccia sugli stessi – ti facciano capire che qui sul vino non si scherza. Il merlot prende ancora maggiormente il sopravvento, aiutato in piccole parti dai cabernet o dal malbec, sebbene uno dei più famosi vini al mondo nasca dal merlot in purezza. Mai sentito parlare del Petrus? Citato spesso in numerosissimi film, è uno dei vini più cari al mondo e nasce da merlot in purezza.

Quando mi recai a Pomerol, fui ricevuto in un’altra stupenda realtà: lo Château La Conseillante. Rimasi stupito dalla mentalità ancorata alla tradizione ma al tempo stesso da una cantina altamente tecnologica e computerizzata. Si dimostrarono molto disponibili e degustammo un paio di vini stupendi per intensità, eleganza, morbidezza ed equilibrio, nonostante avessero ancora lunghi anni davanti a loro. Qui il merlot viene vivacizzato da un 20% circa di cabernet franc, un perfetto binomio!

Ho il mal di testa… Per riassumere, cosa c’è di veramente importante da ricordare?
Tutto e di più, ma come per le altre cose, non subito e poi vedrai che ti verrà naturale. Se mi chiedi di riassumerti in poche righe il mondo vinicolo bordolese, ricorda che qui troverai cantine e vini mitici e potresti definirla come la patria dei vini rossi. Ricordati che i vitigni fondamentali “bordolesi” (parola che troverai sempre, perché vengono identificati così ovunque) sono: cabernet sauvignon, cabernet franc e merlot. A questi se ne aggiungono altri, come malbec, carménère e petit verdot.

Ricordati che Bordeaux fa rima con Médoc, ma anche Saint Émilion e Pomerol per quanto riguarda i vini rossi di eccellenza, mentre per i bianchi non puoi dimenticarti il Sauternes.

Infine, ricordati i 5 Premiers Grand Crus Classés del Médoc, considerali come i 5 comandamenti vinicoli!

 

Filed under Bordeaux

Passionate about wine since childhood, when with my teeth I punctured the plastic cap of my Dad’s mini liquor bottles or when I got drunk by Franciscan Monks after church. I was five and since I enjoyed the first, I drank also the second glass… For me wine is just a passion to share with other people, that allows me to spend beautiful moments and to discover places that otherwise I never would have visited. Since I also love food, I’m going to discuss not only about wines, but I’ll be glad to share with you my favourite restaurants all around Italy. Stay tuned!

Leave a Reply