Estratto dal libro “Metri de Ombre”: Champagne

Champagne

Mentre il 45° parallelo, passando fra Bordeaux e Lione divide quasi perfettamente le 2 macro-aree di produzione vinicola francese, nella regione dello Champagne ci troviamo a 49.5° di latitudine nord, dunque in condizioni limite per la coltivazione della vite, anche se il cambiamento climatico sta spingendo alcuni produttori del Sud Inghilterra ad elaborare un proprio Metodo Classico!
Dello Champagne si potrebbe parlare per ore, vediamo invece di dare una struttura snella e per quanto possibile coinvolgente per evitare una compilation di sbadigli. Dunque al via con le domande…

Dunque uno Champagne è un Metodo Classico, giusto? Ma che vitigni utilizzano per produrlo?
Veramente sarebbe più esatto affermare il contrario, cioè gli spumanti elaborati al di fuori di questa zona non possono più essere denominati come “Metodo Champenoise” (USA a parte), ma si sono trovati nomi alternativi come appunto Metodo Classico in Italia oppure Crémant in Francia. Ti capiterà molto spesso di trovare vini del genere, come ad esempio Crémant de Bourgogne, Crémant de Loire, Crémant d’Alsace ecc… Sono spumanti, non sono Champagne.
Tornando a noi, lo Champagne viene prodotto con la stessa tecnica del nostro Metodo Classico che abbiamo già visto in precedenza.
Quanto ai vitigni utilizzati, sono rimasti sostanzialmente 3: pinot noir, pinot meunier e chardonnay. Sono vitigni generalmente coltivati in aree determinate, nelle quali ognuno di essi può esprimersi al meglio e possono essere elaborati in purezza oppure insieme.

Ho sentito qualche volta parlare di Blanc de Blancs, di cosa si tratta?
Se ben ricordi, anche 007 ordina un Blanc de Blancs sull’Orient Express, da abbinare alla sogliola ai ferri appena ordinata. Come suggerisce il nome, si tratta di un vino elaborato solamente da uve bianche; poiché sia il pinot noir che il meunier sono a bacca nera, qui in Champagne il Blanc de Blancs è quasi sempre chardonnay al 100% (potrebbero esserci altri 2 vitigni quasi completamente abbandonati). Per tua informazione, esistono anche i Blanc de Noirs, dunque elaborati solo da pinot noir e/o meunier.

Ma cosa distingue uno Champagne da qualunque altro spumante prodotto in altre zone?Questa è una bella domanda… Diciamo che, esprimendo il concetto in una sola parola, potrei risponderti con “terroir”. Partiamo innanzitutto dal fatto che in Champagne è presente un sottosuolo unico nel suo genere. Infatti, ad uno strato superficiale di argilla mista a sabbia, troviamo uno strato calcareo/gessoso chiamato “craie”. Una visita ad alcune Maison come Ruinart sarebbe una esperienza incredibile, se avrai occasione di organizzarla (puoi prenotare comodamente on-line). Sono visite riservate a piccoli gruppi, comprese di degustazione finale, in cui fai un viaggio nel sottosuolo della Maison di Reims, in km di grotte chiamate “Crayeres” e tunnel scavati nella roccia gessosa. Qui la temperatura è costante, freddina anche d’estate e le bottiglie riposano nel miglior modo possibile. La “craie” funge da regolatore termico ed idrico, assorbendo l’acqua in eccesso per rilasciarla nei mesi meno piovosi e mantenendo una umidità ideale. Inoltre le radici delle piante si nutrono di un sottosuolo calcareo ricco di fossili marini, contribuendo alla formazione di uve ricche di sfumature odorose uniche. Il clima è un altro fattore che influenza moltissimo il prodotto finale, come già scritto siamo nel Nord Europa e la temperatura media si attesta attorno ai 10°, per cui non potremo aspettarci le maturazioni di un vino del Sud Italia ma il grado di acidità sarà invece l’ideale per la produzione di un Metodo Classico. Anche in questo caso, come puoi notare, i francesi hanno trasformato una debolezza in un punto di forza! Ultimo fattore che potremmo analizzare è dato dall’intervento dell’uomo: un mix di esperienza, rispetto per la tradizione e professionalità dei Vignerons e Maîtres de Cave.

Quando hanno inventato lo Champagne?
A onor del vero, pare che il primo Metodo Classico del quale si abbiano notizie certe sia stato prodotto a Limoux nel Sud-Ovest della Francia; se ci farai caso, troverai la Blanquette de Limoux negli scaffali di molti supermercati, essendo un vino francese ad un prezzo molto abbordabile e dal fascino d’Oltralpe… La nascita dello Champagne è generalmente attribuita a Dom Pierre Perignon dell’Abbazia di Hautvillers, a nord di Epernay. In realtà non abbiamo notizie certe in merito, ma sicuramente egli si adoperò molto nel miglioramento della coltivazione della vite, nelle tecniche di vinificazione ed assemblaggio (la cuvée), nell’illimpidimento del vino ed introdusse il tappo in sughero. Curiosamente lo Champagne fino alla fine del XIX secolo era un vino dolce che comunque esportava 30 milioni di bottiglie all’anno! Solo nel Novecento si iniziarono a produrre versioni più secche che poi presero il sopravvento.

Ma c’è una singola area denominata Champagne oppure ci sono diverse sottozone al suo interno?
Considera che l’area dello Champagne ha 2 “capitali del vino”: Reims ed Epernay, in cui si trovano le sedi delle Maisons storiche. A Reims ad esempio potresti visitare Ruinart, Veuve Cliquot, Pommery, Taittinger; ad Epernay, nella famosissima “Avenue de Champagne” si trovano fra le altre Möet & Chandon, Perrier Jouët, Pol Roger ed in entrambe il sottosuolo è come un gigantesco formicaio, con centinaia di Km di gallerie scavate nella roccia gessosa!
Tornando a noi, brevemente in Champagne troviamo 4 aree produttive:

  • Montagne de Reims: comprende la zona intorno alla città e qui il pinot noir trova il suo regno, donando vini base di ottima struttura, complessità ed acidità. Qui viene coltivato con ottimi risultati anche il pinot meunier, tanto da essere elaborato in purezza da qualche produttore con risultati spettacolari. Un esempio di un piccolo produttore che ottiene un super-Champagne da 100% pinot meunier è André Tixier con il suo “Les Chemins d’Amis” – vedi l’articolo della serata “Champagne Tixier” al ristorante “Grani di Pepe” sul nostro blog.
  • Vallée de la Marne: segue il corso del fiume Marne da Epernay verso ovest in direzione Parigi. Sono vigneti piantati su terreni prevalentemente argillosi che esaltano questo vitigno meno “delicato” degli altri 2 che qui non si esprimerebbero al massimo.
  • Cote de Blancs et de Sézanne: si estende a sud di Epernay e presenta dei terreni particolarmente ricchi di gesso. Qui lo chardonnay si trova a meraviglia, sia da solo che in compagnia, ingentilendo il pinot noir con la sua raffinatezza.
  • Aube: si trova molto a sud, più distante dalle altre aree. In quest’area torna protagonista il pinot noir, anche se con caratteri più semplici rispetto alla zona intorno a Reims. C’è comunque da rimarcare che negli ultimi anni è una zona in costante ascesa qualitativa che sta ritagliandosi un proprio spazio anche parlando in termini qualitativi.

Dunque ci sono solo queste grandi cantine che producono tutto lo Champagne?
Sebbene queste grandi Maison producano milioni di bottiglie, non pensare che lo Champagne si riduca a questo! Se pianificherai un viaggio in questa zona, dovrai certamente fare una visita a qualche piccolo produttore “Vigneron Indépendant”; ne troverai a grappoli (è proprio il caso di dirlo) con Champagnes molto interessanti a prezzi competitivi (molti partono con il prodotto base a circa 15 euro!). In uno dei viaggi effettuati, dopo una visita all’Abbazia di Hautvillers che facemmo per rendere omaggio a Dom Perignon (è sepolto qui), entrammo in casa di un piccolo produttore distante pochi metri dall’Abbazia (Vincent Bliard – produce solo 25/30 mila bottiglie all’anno) che ci accolse molto calorosamente e ci fece anche assistere alla sboccatura! Visitare queste piccole realtà è sicuramente il miglior modo per capire la mentalità di questi “Vignerons” e cosa significhi per loro produrre un vino di qualità.

Ma c’è un sistema per capire da dove arriva lo Champagne? Intendo: sono sicuro/a che arrivi direttamente dal produttore oppure potrebbe provenire da un commerciante che mette la sua etichetta?
Certo che c’è ed è un piccolo segreto non troppo diffuso, che sicuramente ti farà fare bella figura tra gli amici.
Allora, se guardi attentamente l’etichetta, da qualche parte troverai 2 lettere generalmente in stampatello, che in sostanza ci danno un’ottima informazione in merito all’origine della bottiglia. Per la precisione ecco la lista:

  • RM (Récoltant Manipulant): vino elaborato e prodotto direttamente dalla cantina di origine, che utilizza le proprie uve per il vino base e segue direttamente tutte le fasi produttive fino all’imbottigliamento. Generalmente sono RM tutti i piccoli produttori, molti riuniti nel marchio “Les Champagnes de Vignerons”.
  • NM (Négociant Manipulant): indica chi non solo coltiva le proprie uve ma anche le acquista da terzi (sempre nelle aree definite dal disciplinare), oppure acquista mosto o vino base e lo elabora direttamente nelle proprie cantine. Molte grandi Maisons fanno parte di questa categoria, non potendo far fronte alle grandi richieste solamente con la propria produzione. Essere NM non significa produrre vini di qualità inferiore, le uve provengono molto spesso dalle migliori zone ed il lavoro in vigna viene costantemente seguito dalla Maison. Per la cronaca, Louis Roederer per il 70% della produzione usa uve proprie, un bel risultato considerata l’enorme produzione!
  • CM (Coopérative de Manipulation): trattasi di cooperative che raccolgono l’uva dei soci per elaborare degli Champagnes che verranno distribuiti con il marchio della cooperativa.
  • RC (Récoltant Coopérateur): in questo caso, si tratta di soci della cooperativa che, una volta conferite le uve ed elaborato lo Champagne, decidono di prendersi parte delle bottiglie distribuendole con il proprio marchio. Non sono molto diffusi.
  • ND (Négociant Distributeur): si verifica quando un terzo acquista dello Champagne già imbottigliato da un produttore X e lo etichetta e commercializza nella propria sede. Chiaramente si verifica un passaggio commerciale e non si conosce l’origine del prodotto, dunque non sarei così sicuro di acquistare una bottiglia se vedessi questa sigla, fermo restando che potrebbe trattarsi comunque di un buon prodotto.
  • MA (Marque Auxiliaire): in genere sono grosse catene, di supermarket o grossisti che acquistano da uno o più produttori Champagnes già pronti ed etichettati con il proprio marchio.

Le prime 2 sigle sono le più comuni, dunque verifica almeno che sia RM o NM altrimenti approfondisci il discorso.

Perché in alcuni Champagnes non trovo indicato l’anno di produzione?
Perché molto spesso sono frutto di assemblaggi di vini base di annate diverse, conservati presso le cantine del produttore. Questa è una scelta abbastanza diffusa, soprattutto nelle grandi Maisons, per ottenere un prodotto di facile riconoscibilità e che non risenta del differente andamento delle annate. Compito fondamentale del “Maître de Cave” è quello di scegliere l’assemblaggio perfetto fra i vini di riserva e l’annata in corso per ottenere il risultato desiderato. Al contrario, se è indicato l’anno, siamo di fronte ad un Millesimato, ossia prodotto esclusivamente con le uve raccolte in una sola annata giudicata particolarmente favorevole.
Approfitto dell’occasione per avvisarti che in molti Champagnes, al contrario dei nostri spumanti, non troverai spesso scritto il periodo della sboccatura. Questo onestamente lo trovo non di massima trasparenza, considerato che spesso come visto non è neanche indicato l’anno di produzione.

Per concludere, c’è una classificazione come la Doc per i vini di questa regione ed in Francia in generale?
È un discorso abbastanza lungo, comunque per risponderti la classificazione c’è ed è molto importante! Ogni zona vinicola francese però segue una classificazione personalizzata, per cui dovremo approfondirla volta per volta. Nel caso dello Champagne, agli inizi del 1900 si è stabilita una “Echelle des Crus – Scala dei Cru”, dando un punteggio ad ogni villaggio dell’area, in base alla qualità delle uve prodotte, partendo da 80 fino a 100. Questo punteggio serve a stabilire a quanto verranno pagate le uve rispetto al prezzo massimo stabilito di anno in anno da un ente incaricato (CIVC). Dunque ai 17 Grand Cru ai quali è stato assegnato il 100 verrà pagato per intero il prezzo stabilito, ai 44 Premièrs Crus (con un punteggio da 90 a 99) la percentuale assegnata e così per i Deuxièmes Crus (da 80 a 89). Ad esempio, ad Hautvillers che ha un punteggio di 93, l’uva verrà pagata il 93% del prezzo massimo previsto dal CIVC per l’anno in corso. Al Grand Cru Bouzy per esempio, avendo un punteggio di 100, verrà pagato il prezzo per intero, senza “sconti”.

Spero sia tutto chiaro! Non è difficile, ci vuole solamente un po’ di memoria ed una esperienza sul campo per ricordare informazioni che assimilerai un po’ alla volta! Lo Champagne è un grande vino, ma non è così facile ed immediato, specialmente se fino ad ora hai bevuto spumanti più facili e beverini. Un consiglio che mi sento di darti e che è basilare per apprezzarlo al meglio è di scegliere l’occasione giusta, abbinandolo come si deve. Molti anni fa, ancora bevitore sbarbatello, avevo un bruttissimo ricordo del Veuve Cliquot, perché le rare occasioni in cui lo avevo bevuto coincidevano sempre con il brindisi di mezzanotte, magari abbinato ad un panettone, ancora meglio se accompagnato con la crema al mascarpone. A questo scempio aggiungi la totale mancanza di desiderio nel bere un vino dopo avere mangiato e bevuto nelle 3 ore precedenti! Se invece lo abbini ad esempio a delle capesante gratinate al forno, vedrai che sarà tutto un altro bere. Vedremo più avanti qualche segreto nell’abbinamento cibo/vino.

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Filed under Champagne, France

Passionate about wine since childhood, when with my teeth I punctured the plastic cap of my Dad’s mini liquor bottles or when I got drunk by Franciscan Monks after church. I was five and since I enjoyed the first, I drank also the second glass… For me wine is just a passion to share with other people, that allows me to spend beautiful moments and to discover places that otherwise I never would have visited. Since I also love food, I’m going to discuss not only about wines, but I’ll be glad to share with you my favourite restaurants all around Italy. Stay tuned!

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